Quando veniamo al mondo nasciamo nudi e senza alcun possedimento.
Certo, se la nostra famiglia è benestante ci passa il testimone e noi automaticamente, per nascita, abbiamo denaro e beni.
Ma quando andiamo via, quando moriamo, perdiamo questo beneficio (qualora ci fosse stato) o ciò che di tangibile abbiamo costruito durante il percorso e “torniamo a casa”, così come siamo venuti, senza “oggetti”.
Quello che accade nel mezzo, durante la nostra esistenza, dipende da noi, dalla nostra capacità di voler vivere in armonia e sappiamo bene quanto quest’ultima si raggiunga solo se affrontiamo ogni aspetto del quotidiano, in modalità collaborativa: win win.
Questo è però, a mio avviso, un privilegio e nella nostra vita può accadere di goderne solo se abbiamo la capacità di orientare il nostro pensiero verso strade di cooperazione con le persone che incrociamo ad ogni angolo di vita.
Al contrario, non può accadere di goderne se agiamo verso la competizione, dove, pur di arrivare ad una nostra personale meta (potere economico e affettivo, controllo delle situazioni e degli altri, avidità, bisogno di sentirsi superiori…) calpestiamo e manipoliamo chi incrociamo, perché temiamo che possa in qualche modo minacciare (dal nostro punto di vista), queste mete.
Quando penso al corpo …
Buona vita!
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