Spesso le persone mi chiedono:

ma a chi ti riferisci con il Metodo YesCoaching, di cosa parli, di lavoro o di vita privata?

Per diventare persone efficenti è meglio agire sui comportamenti della vita privata o di quella lavorativa?

Resto sempre perplessa a questa domanda… perchè io penso che noi siamo PERSONE e, tra le tante cose che facciamo nella nostra giornata, siamo anche “persone che lavorano” (si spera tutti).  Dov’è la differenza?

E qualsiasi cosa decidiamo di fare, anche portare a spasso il cane o organizzare un matrimonio, per alcuni è un piacere 🙂 per altri è un “lavoro” faticoso,  per altri ancora è una vera e propria attività lavorativa fatta con passione. Stiamo parlando sempre di noi stessi in ruoli diversi: persone che fanno qualcosa sia nella vita lavorativa che privata.

Noi scegliamo cosa fare, ma l’importante è comprendere COME farlo. Yes Coaching parla proprio del “come”. Possiamo scegliere mille modi per fare un’azione! Provare emozioni differenti “mentre” la facciamo. Lo scegliamo!

Forse sei anche tu tra quelle persone che dicono che nella loro vita non si può scegliere nulla?

Forse sei anche tra quelli che dicono che la loro vita inizia quando escono “dall’orario di lavoro?” Se così fosse, la tua vita “inizia” quando scocca l’ora di uscita dalla sede dell’ufficio (come la campanella a scuola). In questo caso sarebbe un vero peccato “vivere” solo per poche ore la sera e ancora di più non apprezzare per intero la tua giornata, pensando invece che anche la vita lavorativa possa essere vissuta con passione, entusiasmo e allegria (qualunque cosa tu faccia), come il resto della vita quotidiana. O no?

 

Diciamocelo: per alcuni “la vita in generale è sofferenza” e affrontano anche le ore lavorative con un senso di insoddisfazione, tensione;  alcuni si sentono vittime di qualcun altro, vittime di ciò che accade, “subendo” gli attacchi provenienti dagli altri, subendo in sintesi gli eventi. Lo raccontano a tutti, amano farsi compatire, giudicano “gli altri” come sbagliati, provano rancore e generano una sorta di autocommiserazione, vivendo una identità nella quale loro SONO infelici e coinvolgono le persone che ruotano nella loro vita in questa immagine di sè sventurata, ma consolidata.

 

 

Per altri invece la vita è sfida, entusiasmo e, qualunque cosa accada, subito si rimboccano le maniche (forse dopo un momento nel quale si “risettano”) e dai momenti difficili prendono altra energia, una nuova forza per ripartire meglio di prima.

Ma come si fa ad essere in una o nell’altra modalità? Si può scegliere?

Se io scrivessi: “sono scelte di stile di pensiero”…

– la prima categoria direbbe: “Falso! Lo dici solo perchè tu hai una vita facile” (ovviamente senza sapere nulla della tua vita)
– la seconda categoria direbbe: ” Sì infatti, anche se accade un evento difficile, io rinasco sempre dalle mie ceneri più forte che mai”.

Chi è nella ragione?

Non importa.

La domanda giusta è: Come poter scegliere di essere sereni > per far sì, “quindi”, che le cose accadano in modo diverso, migliore, rispetto ad oggi?

So la risposta di molti… ricevo molte email con questa domanda: “Ma come si fa?”

Sembra impossibile che esistano queste due categorie che rispecchiano modalità così lontane una dall’altra e ognuna definisce l’altra utopia o debolezza.

Io sono dell’idea che si possa scegliere. Sempre.

Come?

Sarebbe un post troppo lungo, ma c’è un ebook che ho scritto, GRATIS, nel quale trovi qualche spunto. Nessun impegno. Semplicemente lo scarichi dalla home page, lo leggi (inutile scaricarlo e poi tenerlo in una cartella del pc che non leggerai mai!) e poi, dopo averlo letto, stabilisci se è una debolezza alla quale porre rimedio o una utopia rispetto alla quale non si può far nulla. Stabilisci TU se non si può fare nulla o se si può tentare di generare una via diversa rispetto a quella vissuta fino ad oggi.

Io mi sono impegnata a scrivere basandomi sulla mia esperienza di 16 anni con “persone” che hanno capito come poter passare  da una modalità all’altra seguendo una traccia.

Anche scaricare un ebook  o leggerlo è una scelta…. a te la palla! 🙂

 

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