Un tempo, per memorizzare un testo, ci insegnavano a leggere e ripetere o, come ci dicevano le nonne, “ripeti fino a formare un solco nel tuo cervello“!

La memorizzazione effettuata in questo modo durava anni o una intera vita, ma solo se eravamo stati ore e ore (o giorni), a leggere e ripetere i testi. 

Ancora oggi ricordo i brani della Divina Commedia che mi faceva ripetere alla nausea Suor Ida Brinchi nel mio periodo in collegio. Ma il suo metodo consisteva anche nell’accendere le emozioni prima di cominciare a farci ripetere quei brani. Come? Ci faceva giocare! Eravamo bambini di 8-9 anni e ci stuzzicava con il gioco.

Aveva creato una tabella con alcune bandierine e, ogni volta che raggiungevamo un risultato, la nostra bandierina personale saliva verso la vetta della ipotetica montagna disegnata. E in quel momento si festeggiava! Nessuno le aveva mai spiegato ciò che oggi è noto sulla memorizzazione, ma la sua personalità “disponibile e determinata” le faceva avere risultati straordinari nell’insegnamento.

Non è facile trovare oggi insegnanti che conoscano questi metodi o abbiano intuizioni così utili… per portare vantaggi ai nostri figli. 

Infatti, nel caso in cui facciamo entrare una informazione nella nostra mente senza metterci interesse, passione, questa dura per un periodo relativamente breve, proprio perché entra come una forzatura.

Spesso non ricordiamo esami sostenuti con ottimi voti o relazioni presentate ai nostri capi con molta cura, ma senza interesse personale. Grazie alle attuali tecniche di memorizzazione (oggi molto valide e accurate) sappiamo come far entrare le informazioni attingendo alla nostra fantasia e immaginazione.

Ma non sono qui per fare promozione per questo tipo di corsi, anche se alcuni cari amici li insegnano con ottimi risultati. Ciò che è importante far nostro, oggi, è che se si fa entrare una informazione attraverso il canale dell’emisfero destro, usando l’emozione, la memorizzazione avverrà per un periodo di tempo più lungo.

Ti è mai capitato di sentire una canzone di tanto tempo fa…. quando eri piccolo/a. E’ un lampo di emozioni! … e ricordi tutto: il primo ballo (per gli over 60!), il primo bacio o tutto quello che è legato a quella canzone. E’ proprio perchè il ricordo di quel momento è entrato attraverso l’emozione e quindi l’informazione ha avuto accesso attraverso l’emisfero destro, consolidando il tutto nella memorizzazione a lungo termine.

Con la lettura veloce ad esempio si legge “toccando” con gli occhi alcuni punti della riga del testo che hai davanti, senza leggere realmente: si fa una scansione veloce. La memorizzazione avviene per concetti. Si fissano delle parole chiave che si posizionano dentro il cervello con più facilità. 

 

(…continua…)

 

Alessandra Vicario

 

 

3 Response Comments

  • Beny  23 Aprile 2009 at 10:57

    sono sempre stata molto, molto curiosa sull’argomento e per tale ragione sono diventata un’affezionata della Montalcini, leggo i suoi libri ecc… ma percepisco che c’è dell’altro, tanto altro. Quando mio padre ci ha lasciati,non sono stata felice ovviamente, è successo qualcosa che io non avevo mai capito -Mio padre era nel cuore e nei pensieri di tante persone a me sconoscite- Non era un uomo famoso e svolgeva un’umile professione. Non mi dilungo negli avvenimenti ma sò che aveva seminato bene ed era entrato attraverso l’emisfero destro in tante persone che gli sono state vicine.

  • francesca  3 Maggio 2009 at 12:14

    interessante questo articolo… ma quando escono gli altri che seguono?

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