Come abbiamo detto, gli spot pubblicitari durano inizialmente circa 30 secondi; questo tempo viene utilizzato per raccontare una intera “storia” legata ad un episodio che ci rappresenti nel nostro quotidiano.

Le aziende investono budget molto importanti per pubblicizzare un prodotto. Si inizia con uno spot di 30 secondi e poi, man mano è necessario ottimizzare il budget ed accorciare il tempo di trasmissione dello spot, portandolo a 20 secondi, 10, 5 …  In questo modo si diminuiscono i budget drasticamente, pur mantenendo l’effetto provocato dallo spot. Ma come si fa?

Pensa come prima cosa che anche per la pubblicità inserita nei reality vengono usate queste tecniche.

Chiediti, per esempio, quanto paga un’azienda per un passaggio pubblicitario durante il Grande Fratello, Lìisola dei famosi e ogni altro reality. Ne hai un’idea? A volte anche 300.000,00 euro per 30 secondi! I produttori del reality DEVONO fare in modo che ci sia un ritorno mnemonico dello spot, dato il budget importante che investono. Devono fare in modo che il tempo si possa diminuire con velocità. E se questo accade perchè la memorizzazione avvenga attraverso una emozione, occorre che questa sia sufficientemente intensa all’interno “della casa” o “dell’isola” per far vendere bene ciò che lo spot mostra. Quanto ci sarà di reale in un reality, considerando che l’obiettivo DEVE essere raggiunto?

Per spiegarti con un esempio noto a molti come funzioni questa strategia, prendiamo:  Zelig.

All’inizio i comici raccontano una storia, una qualsiasi storia che faccia parte del nostro tran-tran quotidiano. Una storia che ci dà la possibilità di attivare un nostro “riconoscimento”. Quando  il comico vede di aver fatto breccia nel pubblico (riconoscimento avvenuto), comincia a ripetere la sua battuta più e più volte; e più il pubblico ride (emozioni = apertura dell’emisfero destro), più rafforza con altre battute. In questo modo determina un crescendo emozionale e un conseguente consolidamento dell’emozione. Ecco allora, e solo allora, lancia l’ancoraggio (Esempio di qualche tempo fa: “Sei connesso?” oppure “Franco o Franco” …). 

Rafforzando nel tempo l’ancoraggio, sarà sufficiente entrare successivamente nella scena  e far ascoltare solo quello:  la musica, la frase, le parole (“e siamo noi! Siamo noi!…il paradiso siamo noi”) per accendere l’attenzione del pubblico. Basta questo richiamo perchè il pubblico si riagganci mentalmente all’intera storia ascoltata in passato. E’ stata memorizzata attraverso l’emozione (risata), quindi è entrata attraverso l’emisfero destro (memorizzazione a lungo termine).

Il pubblico ricorda l’emozione delle risate…. e giù applausi, anche se ha ascoltato due semplici parole.

                                                (continua…)

Alessandra Vicario

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