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Quando ero poco più che adolescente, il mio intangibile coach mi suggerì di ringraziare le persone che mi stavano creando disagi, perché, con le loro scelte, stavano in qualche modo creando un’opportunità per me, per portarmi a prendere una strada migliore.  Allora avevo 22 anni e non è stato semplice accettare questo concetto, né metterlo in atto…
Ma questa frase era sempre presente nella mia mente e lavorava dentro di me; ci volle forse un anno per rendermi conto effettivamente che sarebbe stata una buona scelta far entrare questo concetto nella mia vita, perchè mi avrebbe portato a  determinare cosa non avrei voluto più nella mia vita, consentendomi di prendere direzioni migliori.

Quando sento che da una situazione “dannosa” potrebbe nascere in me un senso di rancore, mi rassicuro dicendomi che la persona in questione non avrebbe fatto mai quell’azione se avesse avuto gli strumenti del cuore attivi, per comprendere che quella strada avrebbe creato dolore o disagio.

Allora, quando ti dovesse accadere, di’ a te stesso: “Come posso pretendere che una persona che non conosce il russo, capisca la sintassi di quel linguaggio?”  Allo stesso modo non puoi far vedere a chi usa strumenti di odio, vendetta ed è pieno di rancore che non è quella la strada giusta. Non può capirlo, per cui, perché mantenere in te altro rancore? Farebbe male solo a te che lo trattieni, no?

In genere è proprio nei momenti “complicati” che facciamo scelte “insolite” rispetto alla nostra quotidianità, scelte che probabilmente non avremmo fatto mai e poi mai, se non costretti dalla situazione o, diciamo,  fortemente sollecitati, per porre ripari a ciò che accade.

Quello che ho notato nel tempo, nelle molteplici persone che mi offrono il privilegio di seguirle nel coaching, è che le loro scelte “insolite” le hanno portate a vivere in modo tale che alcuni elementi, per loro prima di disturbo, si siano allontanati dalla loro quotidianità. Questo però è potuto accadere proprio perché in quei momenti di confusione, dal loro punto di vista, quella era l’unica via d’uscita che riuscivano a vedere e che, nel tempo, si è rivelata la via  migliore apportando maggiore serenità.

Personalmente, se mi guardo indietro, posso dire che grazie a queste “situazioni difficili” oggi vivo in luoghi migliori, ho accanto persone più consone alla mia natura e pronte a cercare la serenità a tutti i costi (e a desiderarla per le persone che incrociano la loro strada).

Non so quale situazione stia vivendo tu.
Prova ora, per qualche minuto, a sintonizzarti  solo su quale vantaggio si sta preparando per te, mentre ti predisponi ad accoglierlo.

e poi se ti va, scrivimi, dimmi come puoi trasformare quello che stai vivendo al meglio. Le risposte sono dentro di te. In genere io rispondo sempre alle email; con i miei tempi… ma rispondo.

Alessandra Vicario

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