Crescita personale: Migliorare la propria autostima

Una storia zen da Il Blog di Yes CoachingVoglio raccontarti un’antica storia orientale.


 

Tanto tempo fa, Labbi, un uomo che viveva una semplice vita, decise di intraprendere in compagnia della sua capretta, un lungo viaggio a piedi che sarebbe durato giorni e giorni, per raggiungere un maestro zen e seguirlo come discepolo.

 

Era in un momento di profonda confusione e negli ultimi tempi aveva perso totalmente l’autostima. Una malattia aveva sterminato il suo gregge di capre e subito dopo sua moglie l’aveva lasciato. Era caduto in una seria depressione. Avrebbe dedicato la sua vita al Monastero per sentirsi nuovamente utile a qualcuno.

 

Arrivato dal maestro, Labbi si prostrò ai suoi piedi, ma con sua sorpresa vide che il maestro era molto irritato, lo trattò davvero male e gli disse “come ti viene in mente di chiedere a me cosa devi fare della tua vita? Come pretendi che sia io a decidere come riprendere fiducia in te stesso? Se vuoi che io ti dica cosa fare, allora dai in sacrificio la tua capretta”.
 

Labbi era sconvolto. Quella era la sua unica capretta, l’unico bene che ormai possedeva. 

 

Il maestro quindi gli ordinò di andare via da lì e non trattenersi un giorno di più nel suo monastero.

 

I discepoli presenti non capirono il perché di tanta ira nel loro maestro, in genere molto disponibile ad accogliere chiunque arrivasse da lui. Si chiedevano perché il maestro avesse deciso di cacciare in quel modo un uomo che era disponibile a lavorare nel Monastero. Sarebbe state utile avere altre due braccia per i lavori pesanti.

Osservarono questo uomo, così stanco dal viaggio e avvilito, senza poter far nulla. 

 

Labbi quindi si ritrovò solo, senza più nessuno. Non aveva ormai neppure la sua capretta per quel poco che potesse essere il sostegno dato dal suo latte, che gli avrebbe consentito di mangiare ogni tanto un poco di formaggio. Nessuno accanto a sè e nulla da mangiare. Così andò in una confusione ancora maggiore e pianse a lungo. Nei giorni successivi continuò a vagare senza meta, ma la fame cominciò a farsi sentire.

Quindi, per disperazione, Labbi pensò che doveva pur fare qualcosa se voleva restare vivo. Doveva trovare qualcosa per sostentarsi. Quindi cominciò a pensare a cosa sapesse fare. Si ricordò di quando da giovane componeva sonetti e cominciò ad andare per strade e piazze nei luoghi lì intorno, recitando e cantando e così ricominciò a racimolare qualche moneta per sfamarsi.

 

Qualche giorno dopo un Re molto ricco passò da quelle parti con il suo seguito e alcuni ospiti. Aveva bisogno di intrattenere questi ultimi e una persona del luogo pensò a Labbi e lo disse al Re.

Labbi piacque così tanto al Re, che lo volle a corte.


In poco tempo Labbi iniziò ad essere il preferito dagli ospiti del Re per i suoi splendidi sonetti e nel giro di pochi mesi il Re lo coprì di ricchezze.

 

Un giorno Labbi, ormai benestante, decise di tornare dal Maestro zen; aveva troppe domande ancora nella sua mente rispetto al suo cambiamento e al repentino aumento della sua autostima, c’erano tanti dubbi rimasti ancora nel suo cuore dopo l’incontro avuto anni prima.

 

Quando lo vide, il Maestro fu davvero felice, lo abbracciò con grande affetto creando nuovamente confusione nella mente di Labbi, il quale infatti non resistette e chiese al maestro: “perché allora mi hai trattato così male? Ti avevo forse offeso?”. Il maestro gli rispose: “Toglierti ogni bene e ogni illusione ti avrebbe messo nella condizione di porti domande sul come avresti potuto fare da quel momento in poi. Avevi solo bisogno di un orientamento, di uno stimolo dall’esterno, per farti prendere consapevolezza di ciò che sapevi fare e avresti potuto avere di più dalla vita, tirando fuori le tue capacità e non accontentarti del niente che avevi.”

 

Questa lunga storiella è per dirti di non accontentarti mai, perché puoi desiderare di avere di più e già il solo desiderare crea dentro di noi la possibilità di far entrare nella vita qualcosa di diverso.

 

Ti chiederai; “ma è sufficiente il solo desiderare di cambiare perché la mia vita migliori?”
Diciamo che è un primo passo. Da questo nascerà la spinta interiore che porta all’agire.

Piano piano potrai vedere come effettuare il processo del cambiamento, considerando che il primo passo sarà il desiderio, ma dopo ci saranno una serie di piccole azioni e su questo forse avrai bisogno di fare un percorso con metodi ben precisi per arrivare alla tua meta!
 

A volte non siamo proprio consapevoli di poter meritare” molto di più di ciò che abbiamo. Ma non potremmo capire come procedere su questa strada fino a che non cambieremo alcuni punti di vista su noi stessi!

 

Alessandra Vicario


 

 

3 Response Comments

  • Lorenzo  8 Maggio 2009 at 16:37

    Un bella storia… grazie, ho capito alcuni aspetti utili di me. E la prima?
    Voglio semttere di pensare di non meritare di più.

  • Beny  9 Maggio 2009 at 11:29

    Questi ultimi giorni sono stati molto particolari ,tanto da crearmi dentro sentimenti ,pensieri contrastanti …conseguenza tanta stanchezza e uno stato di”confusione”.Questo racconto mi aiuta a rimettermi in cammino ,ho ricevuto un aiuto.Grazie

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